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Netiquette e DAD

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Per garantire l'efficienza e l’efficacia della didattica a distanza vanno rispettate scrupolosamente alcune regole fondamentali note come netiquette della DAD.

L’uso corretto delle piattaforme per la DAD implica regole da seguire per comunicare in modo efficace e cercare di proteggere i diritti dei minori e dei docenti nel rispetto delle normativa vigente in materia di privacy.

Ecco le principali regole:

● Entrare nell’ambiente/classe virtuale sempre con il proprio account personale nel caso di Gsuite e di NOME e COGNOME per altri strumenti utilizzati per rendersi riconoscibili e per avere l'accesso alle videolezioni. 

● Tenere sempre la VIDEOCAMERA accesa, all'inizio della lezione e durante la lezione su indicazione dell'insegnante, per essere identificati. In caso di impossibilità, comunicarlo tempestivamente all'insegnante. 

● Verificare sempre la correttezza dei codici ed i link di accesso alla videolezione che i docenti inseriscono sul Registro Elettronico. 

● Non diffondere i codici delle lezioni ad estranei, favorendo e consentendo così la partecipazione alle lezioni in diretta a soggetti terzi non autorizzati. 

● Collegarsi puntualmente alle videolezioni, per evitare che l'ingresso in ritardo possa creare disturbo alla lezione in corso. 

● Tenere un comportamento corretto durante la videolezioni e vestirsi in modo adeguato al contesto che, seppur virtuale, è comunque "scolastico". 

● Silenziare il proprio "microfono" all'inizio della lezione e durante la spiegazione. 

● Partecipare in modo attivo alle video lezioni, rispettando sempre il "turno di parola". 

● Non registrare e divulgare le lezioni in diretta. 

● Non diffondere in Rete le attività realizzate dal docente, con il docente ed i compagni, nemmeno nella forma di screenshot o fotografie o altro materiale audio e video relativo alla DAD. 

● Non usare la chat, durante le videolezioni, per comunicare con i compagni se non per motivi legati alla lezione in corso e orientati e richiesti dal docente.

● Non usare il telefono cellulare, durante la videolezione, per chattare con i compagni. 

● Rispettare le consegne assegnate tramite Registro Elettronico, secondo i tempi e le modalità indicati dai docenti. 

● Non pubblicare informazioni personali e dati sensibili personali o di altri utenti. 

● Se si pubblicano testi, foto o video provenienti da altri siti web, citare sempre la fonte. Meglio inserire un link per rendere raggiungibile la fonte. 

● Non inviare foto o video nel quale si sia riconoscibili, non è necessario. Se il compito o l’esercitazione lo richiede, si possono riprendere le mani ad esempio, oppure gli strumenti di lavoro. 

● Proteggere sempre la propria privacy. 

La DAD

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L'introduzione della tecnologia e dell'informatica nel campo della didattica e della scuola ha avuto una decisa accelerazione in seguito all'emergenza legata alla pandemia del covid-19.

Da un giorno all'altro,  bambini e ragazzi si sono ritrovati a casa da scuola e inaspettatamente studenti, insegnanti, genitori si sono cimentati per la prima volta con la didattica a distanza, il cui avvio è stato possibile grazie alle tecnologie digitali e agli strumenti informatici.

Per definizione, la didattica a distanza è una forma di didattica che avviene senza la presenza degli insegnanti e degli studenti in aula, avvalendosi di strumenti on-line.

Il termine si contrappone alla didattica in presenza che è invece caratterizzata dalla presenza fisica di studenti e insegnanti nelle aule.

Per Dad si intende, infatti, quella pratica e metodologia didattica volta a sostituire in tutto o in parte le attività didattiche normalmente erogate in presenza,  con l'obiettivo di permettere la continuità educativa e di garantire agli studenti l'apprendimento e la relazione con insegnanti e compagni e il proseguimento dell'attività formativa. 

Con la Dad, il digitale si è messo quindi a servizio dell'apprendimento e dell'insegnamento attraverso gli strumenti telematici.

 

La rivoluzione informatica e le potenzialità offerte dalla digitalizzazione devono devono essere il punto di partenza per aprire nuovi orizzonti nel mondo della scuola e della formazione. 

Netiquette

La netiquette è in internet il complesso delle regole di comportamento volte a favorire il reciproco rispetto tra gli utenti.

 

Netiquette è una parola composta, che unisce il vocabolo inglese network ( rete ) e quello francese étiquette ( buona educazione ). È un insieme di regole informali che disciplinano il un buon comportamento di un utente sul web di internet, specie nel rapportarsi agli altri utenti attraverso forum, reti sociali, blog o email. Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge, ma sotto l'aspetto giuridico, la netiquette è spesso richiamata nei contratti di fornitura di servizi di accesso da parte dei provider.

Il mancato rispetto della netiquette comporta una generale disapprovazione da parte degli altri utenti della rete, solitamente seguita da un isolamento del soggetto  "maleducato”e talvolta volta dalla richiesta di sospensione di alcuni servizi utilizzati per compiere atti contrari a essa. In casi di gravi e continue violazioni l’utente è punibile con il ban.

 I comportamenti contrari alla netiquette sono i seguenti: inviare SPAM, effettuare mail bombing e l’eccessivo cross-posting. Anche l’invio di mail senza un oggetto è considerato una cosa poco rispettosa nei confronti del destinatario. 

La parola netiquette indica nel linguaggio di internet l’insieme di regole di buona educazione che è bene rispettare nell’utilizzo della rete.

 

Le regole principali che valgono per ogni genere di comunicazione sul WEB sono le seguenti:

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  • curare la grammatica e la forma dei messaggi per rendere più agevole la lettura e la comprensione del testo scritto

  • evitare di scrivere in maiuscolo o in grassetto perchè questo tipo di carattere è associato a un tono di prepotenze e arroganza che equivalgono a gridare

  • cercare di essere sintetici e precisi

  • evitare di inviare SPAM ovvero messaggi indesiderati e pubblicità

  • non pubblicare contenuti inesatti, imprecisi o falsi per non incorrere nel fenomeno delle bufale, cioè della condivisione selvaggia di una notizia priva di fondamento

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